
Premio Radio Onda Verde alla Carriera
Vorrei ringraziare la direzione e la redazione di Radio Onda Verde, storica radio vibonese per avermi assegnato un Premio alla Carriera, un Premio che mi riempie di gioia perchè viene dalla città dove ho incominciato a scrivere le mie prime cose.Sono felice anche di aver condiviso questo riconoscimento con un magistrato di altissimo profilo morale e professionale, il giudice della DDA di Catanzaro Antonio De Bernardo, con il prof.Bernardo Misaggi, famosissimo clinico ortopedico calabrese a Milano, e con il collega Piero Muscari, ideatore e fondatore della Radio. Un grazie speciale a Nicolino La Gamba, padrone di casa e bravissimo conduttore di ” Pagina protetta“, e al sindaco della città, Enzo Romeo, per l’affetto e lo stile con cui ha condiviso questo Premio.



Vibo, per me…
Vibo è stata la culla dei miei sogni...
Vibo è stata la città dei miei primi amori...
Vibo è stata la barricata ideale delle mie prime manifestazioni politiche…
Le prime marce di protesta, i primi cortei, i primi vagiti politici. Anni 1975,1976.
Vibo è stato il cuore della mia fanciullezza felice…
Una stagione della mia vita serena, scandita da una libertà e da un senso di indipendenza che non era facile allora vivere.
Vibo era il mio liceo, il liceo Michele Morelli…
Vibo era la mia Terza A, il mio preside Giuseppe Sconda, il mio professore di religione Vincenzo Rimedio, diventato poi vescovo, Giacinto Namia professore di greco, Michele Aiello grande maestro di letteratura italiana, i fratelli Prestia, chi non li ricorda?, latino e greco…
Vibo erano le vasche infinite di Piazza Municipio…
Vibo è stata anche la mia prima redazione radio, al castello, un buco nero dove il freddo e l’umido si tagliavano a fette, e dove io grazie al vecchio direttore del tempo Totò Preta incominciai a trasmettere le mie prime radiocronache.
Avevo vent’anni.
Vibo era il 501, e le famose Buche del 501, dove si ballava per tutta la notte e in assoluta tranquillità.
Vibo era il Cinema Valentini, dove mio padre mi portava ogni domenica…
Una festa incontenibile.
Vibo era il bar del Loschiavo con i dolci più buoni del territorio.
Vibo era Pronto Qui Calabria, il giornale che faceva ogni settimana Peppe Sarlo e su cui ho scritto liberamente centinaia e centinaia di pezzi diversi. Mai una censura, mai una protesta, mai un appunto contro.
Ma Vibo è stata soprattutto la mia prima esperienza televisiva importante...
Se lo ricorderà meglio di me Peppe Sarlo che un giorno mi portò a Tele 2000 dove il titolare del tempo Tonino Naso mi volle alla conduzione del TG della sera. Ricordo Antonella Todaro e suo marito Franco.
Vibo per me era il Circolo della Stampa, quel gruppo di colleghi giornalisti con cui sono cresciuto e a cui devo immensa riconoscenza per tutto quello che mi hanno insegnato e mi hanno dato.
Arturo Daco, Mimmo Mobilio, Roberto Vasapollo, Pino Orefice, Mimmo Russo, Davide Donato, Nicola Lopreiato, Maria Lucia Conistabile, Lino Fresca, Maurizio Bonanno e sua moglie, Michele Garrì, Pantaleone Sergi, Imperio Assisi, Nini Luciano, Barbara Citton, colleghi, amici e compagni di lavoro che sono stati determinanti nella mia vita.
Ma Vibo era anche le famose Giornate Mediche di Lino Businco…
Confesso anche di averla tradita in parte questa città…
Accadeva il giorno di Pasqua quando Peppe Sarlo e Nicola Barbuto mi chiamavano in RAI per chiedermi di raccontare l’affruntata di Vibo. Ma io per tantissimi anni ho scelto invece quella di Sant’Onofrio, il mio piccolo mondo antico, il mio paese natale, e dove credevo, forse a torto dico oggi, che si facesse la piu bella affruntata del mondo.
Ma di questo peccato veniale chiedero perdono il prossimo mese di febbraio in Vaticano attraversando per il Giubileo dei giornalisti una delle porte Sante di San Pietro.
Grazie Vibo per avermi dato tutto questo.
(Sono più o meno queste le cose che ho detto per ringraziare del Premio ricevuto)
https://www.facebook.com/watch/?v=2301540570219972