Alberto Matano e l’amore eterno
Pino Nano
“Con questo libro ho voluto raccontare che l’amore non conosce limiti e categorie: mi auguro che qualsiasi persona legga questo romanzo si possa sentire libera di amare. Se fossi un genitore a mio figlio insegnerei proprio questo. È il libro di un cinquantenne che ha vissuto la propria vita pienamente, senza cupezza e rimpianto”.
In questo suo primo romanzo, Alberto Matano racconta una storia d’amore al tempo stesso semplice ed epica, tra la Roma dei primi anni Novanta, con i suoi locali e il suo friccicore, e le bellezze naturali e architettoniche della Magna Grecia. “Un viaggio che arriva fino al presente, quando trent’anni sono trascorsi da quei momenti e Rocco e Giulia, i due protagonisti, sono ormai due persone differenti, ma che non possono che riconoscersi all’istante. Perché è vero quel che si dice: i grandi amori, quelli che ti hanno cambiato nel profondo la vita, non finiscono mai”.
“Vitamia”, (perché non dirlo?) non è solo il titolo del romanzo di Alberto Matano, ma è soprattutto e anche un modo di dire tutto calabrese, una sorta di I love you in salsa meridionale, un inno all’amore più disperato e più folle possibile, una dichiarazione di possesso e di dedizione assoluta, “tu sei la mia vita”, ma “Vitamia” è ancora molto di più. Non so come dirlo, ma “Vitamia” è una dedica alla persona che ami di più al mondo, sia essa donna o anche maschio, questo poco importa. Quello che invece importa davvero è questo voler mettere la propria vita nelle mani dell’altro e raccogliere la vita dell’altro nelle proprie. Quasi sublime come scelta esistenziale. Noblesse oblige. Solo lui.
Solo Alberto Matano poteva permettersi di chiudere il suo primo romanzo Mondadori con una dedica tutta intera dedicata alla sua famiglia, alle persone più care della sua vita, e soprattutto a sé stesso. Solo lui, che oggi è l’icona forse più bella è più vera della Calabria moderna nel mondo, lui che ogni giorno dagli schermi de La Vita in Diretta, su RAI Uno, racconta la trasformazione sociale del Paese. Lui, che il sabato sera dal Teatro di Ballando con le Stelle parla a milioni di italiani con la semplicità disarmante dei grandi poeti e la saggezza dei vecchi mandriani di pecore delle nostre montagne. Solo lui, che è diventato negli anni punto di riferimento assoluto di un giornalismo attento, rispettoso, obiettivo, libero e soprattutto maturo nel senso più completo del termine. Garbo, eleganza, rigore, cura e preparazione dei dettagli, toni e analisi mai fuori dalle righe. Un vero fuoriclasse.
“Questo libro,” Vitamia” – scrive il ragazzo prodigio della Rete Ammiraglia della RAI- è stato un viaggio incredibile e inatteso attraversato dalle persone che nutrono la mia vita. Grazie a tutti. A Riccardo l’amore, la vita mia. A mia madre, che mi ha dato l’esempio di vivere seguendo il cuore libero come lei. A mio padre, che mi ha insegnato a leggere i libri e la vita, e a ricercare il bello ovunque. A Luisa e Vincenzo, pilastri dell’esistenza. Ai miei nipoti, Franco e Elena Francesco e Federico, accanto a me sempre anche mentre scrivevo nei caldi giorni d’estate. A Georgia ed Elisabetta che sono diventate grandi insieme a noi. A Zia Pina che ha tenuto il tempo di questo libro. A Luigia per il suo esserci dal primo istante. A Sebastiano Andrea e alla famiglia della Chiusa. A tutta la mia famiglia allargata e piena di amore. E un grazie, sperando che gli arrivi, a mio nonno Vincenzo il primo a incitarmi a scrivere quando ero all’università”.
Maraviglioso questo Alberto Matano scrittore. Giornalista, romanziere e poeta di sé stesso. Ma è ancora più avvolgente questo suo primo romanzo, scritto come se fosse un diario personale, pieno di giorni e di ricorrenze, di date e di ricordi, di dettagli e di amarezze, di sogni e di progetti, di disperata e infinita ricerca di se stesso. Un romanzo, lo ha detto con chiarezza sabato scorso a Ballando con le Stelle, in gran pare autobiografico e in cui Alberto racconta questa volta la parte forse più intima e più nascosta della sua vita, a partire da una vita sentimentale che inizia da lontano, lui ancora giovanissimo, sono i suoi primi anni universitari a Roma, e parte dall’amore sfrenato, dolcissimo e infinito per una ragazza che farà parte poi della sua vita una volta per sempre, perché come accade per ognuno di quanti hanno avuto nella vita la fortuna di vivere un grande amore ci sono amori che non alla fine si scordano mai. Che ti porti dentro per sempre.
“Nonostante questo nostro lavoro ti imponga di contenere le emozioni io mi emoziono ancora, e lo trovo anche bello… La mia cifra resta la sincerità. Io nella vita non ho mai messo maschere – dice Alberto Matano– Ho avuto relazioni con ragazze che sono durate fino a quando non ho poi incontrato il mio attuale marito. Con una ragazza in particolare ho avuto una lunga storia. Siamo ancora molto legati. E’ un grande amore che nel tempo si è modificato in un sentimento speciale e unico”.
Quando Rocco arriva a Roma per studiare Giurisprudenza – è questo il filo conduttore del suo romanzo, Rocco ha solo vent’anni e tutta la vita davanti a sé. Alle spalle si lascia Siracusa, una fidanzata che gli scrive lettere sdolcinate e un’azienda di famiglia di cui non ha alcuna intenzione di prendere le redini. Roma è per lui un universo da esplorare, pieno di nuove possibilità e di nuovi incontri. A cominciare da quello con Giulia, una ragazza che fuma eleganti sigarette sottili e ride in modo inconfondibile, una creatura incantevole quanto sfuggente… Ma mentre la curiosità per lei cresce, nella vita di Rocco compare anche uno studente di Lettere, Davide. In lui Rocco trova un amico: all’inizio scostante, ma poi di colpo un fratello, e forse qualcosa di più. Tutto questo mentre la storia con Giulia, prima soltanto un sogno, diventa inaspettatamente realtà.
Con Vitamia, Alberto Matano ci regala un romanzo coinvolgente e profondo, una celebrazione del vero amore che sfugge a ogni etichetta e definizione.
Quello tra Rocco e Giulia è un amore unico e travolgente, come sanno esserlo soltanto i primi amori. Un amore che sembra destinato a durare per sempre. Ma è davvero questo il futuro di Rocco? Una donna come Giulia, una famiglia insieme, magari dei figli… Come spiegare allora quei sentimenti che lui stesso un giorno incomincia a provare per Davide?
Intervistato dal Corriere della Sera Alberto risponde a questa domanda con la sua serenità di sempre: “Negli anni subito dopo l’Università, ho vissuto davvero un amore totalizzante, poi ho vissuto la stessa intensità anche verso un uomo. L’amore che vivi a 20 anni ti travolge, magari finisce, ma sai che ti ha cambiato, e continua a vivere anche nell’assenza. Anche io ho avuto un grande amore giovanile, poi con la maturità abbracci tutto con armonia. I sentimenti grandi vanno ricuciti. L’incontro con mio marito è stato un colpo di fulmine. È entrato nel ristorante dove ero con alcuni amici e l’ho notato. Quando l’ho incrociato di nuovo in palestra ho fatto il primo passo. Era sul tapis roulant e gli ho detto: ‘ma quanto corri…”.
Il resto è vita corrente, vita quotidiana, ma è soprattutto la bellezza travolgente di questo ragazzo calabrese che non smette mai di raccontare in pubblico la magia della famiglia dove ha vissuto, tra Catanzaro e il mare di Soverato, e l’amore infinito per un padre e una madre che lo hanno aiutato a crescere libero e forte, ma soprattutto fiero della sua vita.
Per Natale, vi consiglio, regalate questo libro ai vostri amici del cuore, alle persone che amate di più, perché dentro queste pagine non c’è solo la vita di Alberto -o se preferite la vita di Rocco- ma c’è anche gran parte della vita di ognuno di noi che, come il protagonista di Vitamia un giorno magari rivede e ritrova il suo primo grande amore, dopo tantissimi anni da allora, e sarà di nuovo per lui come la prima volta. Un tuffo nelle emozioni più intense e più intime dell’amore. Bellissimo. Vi garantisco, un bellissimo romanzo. Pino Nano