
Vinca il migliore!
Domenica 5 ottobre i Calabresi torneranno alle urne. Dovranno scegliere il loro futuro Governatore, e non per tutti la scelta fra i tre candidati Presidenti alla Regione sarà così facile come a prima vista potrebbe sembrare.
di Pino Nano
Roberto Occhiuto, Pasquale Tridico, Francesco Toscano. Sono tre candidati uno diverso dall’altro, tre storie politiche completamente diverse l’una dall’altra, e tre profili professionali che non hanno nulla in comune, se non l’essere nati e cresciuti in Calabria. Le loro strade non si sono mai incontrate credo prima d’ora, se non in qualche rarissimo caso o coincidenza istituzionale, per il resto sono tre “moschettieri” che indossano armi e divise completamente antitetiche.
Ma cosa farà ognuno di loro da grande? Intendo dire da Presidente della Regine, da neo Governatore, da politico navigato e profondamente legato alla sua terra?
Io che vivo ancora molto tra la gente, nel senso che incontro e parlo molto ancora con tutti quelli che mi capita di avvicinare, spesso e volentieri in questi giorni mi sono sentito ripetere “tutto scontato”, “nulla di nuovo all’orizzonte”, “dibattito politico stanco, quasi inutile”, “parole, parole, soltanto parole”. Ne parlo allora una mattina di due settimane fa con il direttore di “Calabria Live” Santo Strati e lui mi risponde “Ma perché non lo verifichiamo?”.
Sono quindi partito da queste domande.
Quali stati sono gli argomenti centrali che ognuno di loro ha preferito raccontare di più in questi giorni al proprio elettorato? E quali sono stati i temi di maggiore interesse per i vari conduttori televisivi che li hanno avuti ospiti nei propri studi? E quali le risposte più graffianti durante i vari confronti che i giornali della carta stampata hanno organizzato per ognuno di loro?
Non è stato semplice arrivare fino alla fine. In questi giorni ho letto di tutto e di più, ma è quanto basta -ne sono certo- perchè oggi io possa azzardare una riflessione che qualcuno troverà forse anche “azzardata” ma di cui io sono profondamente convinto.
Nelle mille parole di queste settimane io ho trovato in realtà il racconto scrupoloso, meticoloso, attento e dettagliatissimo dei tanti problemi che la Calabria vive ogni giorno sulla sua pelle. Ma per la verità ho anche ritrovato in ognuno dei tre Presidenti candidati alla Regione un’ansia del fare e del progettare che nei fatti concreti potrebbe davvero cambiare in Calabria molte cose che oggi non vanno per il loro verso giusto.
La sanità, la legalità, il ponte sullo stretto, le infrastrutture viarie, la cultura, le università, le scuole, l’ambiente, il welfare, quindi i problemi comuni della gente, lo sport, le aree interne, le minoranze linguistiche, il turismo e infine l’innovazione e la sfida della tecnologia, per ognuno di questi temi ogni candidato Governatore ha proposto le sue soluzioni e la sua visione.
“Non solo parole”, dunque, ma anche programmi progetti e provocazioni che potrebbero davvero cambiare il volto di questa terra. Perchè non pensare in positivo?
Ho allora raggruppato e suddiviso i loro pensieri per argomenti e per temi, sforzandomi di rispettare nell’uso degli spazi il massimo della par condicio, ma lo confesso, a volte ci sono riuscito altre volte meno, perché a differenza degli altri suoi due competitor il Governatore uscente Roberto Occhiuto ha parlato anche molto delle cose già realizzate da lui durante il suo mandato precedente, e quindi mi è sembrato corretto -anche se molto velocemente- darne conto.
Questo che segue è il risultato finale del nostro lavoro di ricerca.

LA NOSTRA MISSION
(Roberto Occhiuto) Per troppo tempo la Calabria è stata vittima di una narrazione ingiusta, schiacciata sotto il peso di stereotipi e pregiudizi. Una terra descritta soltanto attraverso le lenti dell’arretratezza, della criminalità e del fatalismo, quasi condannata a non avere un futuro diverso da quello che altri le avevano cucito addosso. Negli ultimi quattro anni con il nostro esecutivo regionale si è assistito a un vero e proprio rovesciamento di paradigma: la Regione oggi è finalmente governata con autorevolezza e visione, ed è capace di sperimentare il cambiamento e di guidarlo.Non abbiamo la bacchetta magica ed è evidente che non si può completa mente cambiare la Calabria in soli quattro anni. Noi abbiamo trovato una Regione con il motore spento, pian piano l’abbiamo rimessa in moto, e adesso l’obiettivo è quello di iniziare a correre. La Calabria, oggi, non è più la Regione che subisce le narrazioni altrui: è la Regione che scrive la propria storia, che rivendica con orgoglio la propria identità e che guarda al futuro, ai prossimi cinque anni, con la certezza di poter offrire al Paese e al mondo il meglio di sé. Ci candidiamo a rigovernare – forti di quanto realizzato e con la visione di un nuovo futuro – per proseguire nel percorso tracciato.
(Pasquale Tridico) Serve una “altra politica”, sobria, gentile e attenta, capace di dare fiducia, incentivare cooperazione e sinergie, accompagnare chi innova e dare voce ai cittadini attivi. Non serve più politica come espansione del potere, ma una politica che metta al centro i bisogni dei calabresi, soprattutto dei più vulnerabili, e favorisca la loro partecipazione alle decisioni pubbliche. Il nostro modello è una “politica per e con le persone”. Vogliamo mettere al centro dell’azione i bisogni dei calabresi, in modo prioritario i bisogni degli svantaggiati e dei più vulnerabili, di quelli che più soffrono per un sistema pubblico inadeguato, inefficiente e inefficace. Ma vogliamo anche che i cittadini stessi siano al centro delle decisioni pubbliche, che siano considerati attori di pari livello degli altri soggetti dell’arena pubblica, che sia dato loro il potere politico di co-decidere. Esiste un formicolio sociale, piccoli semi di iniziativa e collaborazione da sostenere e valorizzare, rompendo circuiti clientelari e dipendenza dai sussidi discrezionali. La primavera è una stagione possibile, anche in Calabria, anche nell’Italia estrema.
(Francesco Toscano) La Calabria è la terra più ricca e più povera d’Italia. Ricca di mari e montagne, di intelligenze e cultura, di risorse naturali e umane. Ma povera per colpa di trent’anni di governi-fotocopia, di destra e di sinistra, che hanno eseguito gli ordini di Bruxelles e di Roma: hanno chiuso 18 ospedali, lasciato strade dissestate, ridotto i giovani all’emigrazione, consegnato la nostra economia a potentati e multinazionali. Noi di Democrazia Sovrana Popolare siamo qui per spezzare questo meccanismo. Non vogliamo essere burattini nelle mani dei soliti clan politici: Occhiuto e Tridico sono due facce della stessa medaglia, garanti di gruppi di potere che hanno impoverito e commissariato la Calabria. Il nostro programma non è una lista di promesse irrealizzabili, ma un piano concreto di sovranità popolare. Lo diciamo chiaro: la povertà e il degrado non sono incidenti, sono stati un progetto politico imposto dall’alto. Noi ribaltiamo quel progetto. La Calabria non deve essere colonia di Roma e Bruxelles, ma protagonista del Mediterraneo. Non promettiamo miracoli: promettiamo lavoro, dignità, trasparenza, sovranità. È tempo che il popolo calabrese torni a decidere del proprio futuro.

LA SANITA’
(Roberto Occhiuto) Il percorso avviato negli ultimi 4 anni ha già portato a risultati concreti. Innanzitutto, è stata messa la parola fine alle nomine politiche nella sanità: non più incarichi assegnati per appartenenza, ma dirigenti e manager scelti per competenza e curricula. Un cambio di metodo che restituisce autorevolezza e credibilità al sistema sanitario regionale. È stata creata Azienda Zero, la nuova struttura che centralizza assunzioni e gestione amministrativa delle Aziende sanitarie e ospedaliere. È stato finalmente accertato il debito sanitario della Regione, pari a 862 milioni di euro (la metà è già stata ripagata) e, soprattutto, sono stati chiusi i bilanci delle Aziende sanitarie, un passaggio fondamentale che per de cenni era stato rimandato. Finalmente abbiamo detto addio per sempre alla triste stagione della contabilità orale. Negli ultimi quattro anni la sanità calabrese ha conosciuto un processo di profondo rinnovamento anche sul fronte del personale. Sono stati assunti oltre 5.000 nuovi medici e infermieri, a fronte di circa 2.500 pensionamenti: un saldo positivo che ha permesso di rafforzare gli organici e di garantire una maggiore presenza di professionisti negli ospedali e nei reparti. È stato inoltre quasi del tutto arginato il ricorso indiscriminato ai medici a gettone, una pratica che drenava risorse pubbliche senza dare stabilità al sistema e senza garantire la continuità necessaria alla cura dei pazienti. Oggi quelle risorse restano nella sanità calabrese, investite per consolidare il personale e migliorare i servizi. Un contributo preziosissimo è arrivato anche dall’accordo con il governo di Cuba, che ha portato già 350 medici cubani in servizio negli ospedali della Calabria. Una presenza che rappresenta un supporto fondamentale per far fronte alle carenze e per assicurare assistenza là dove era più urgente. Il rilancio della sanità calabrese passa anche dalla formazione e dal mondo universitario, perché senza nuovi professionisti non c’è futuro. In questi anni è nata a Catanzaro l’azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco”, che unisce assistenza e ricerca, rafforzando il ruolo di polo d’eccellenza della città, costituendo così un Policlinico da 855 posti letto, tra i più grandi del Mezzogiorno. A Cosenza è stata istituita una nuova facoltà di Medicina all’Università della Calabria, e nuovi corsi di laurea che si tengono anche nella città di Crotone – da Medicina a Infermieristica, fino a Fisioterapia – ampliando così l’offerta formativa e le opportunità per i calabresi. Un investimento sui giovani, dunque, ma anche sulla qualità del servizio sanitario, che si rafforza con nuove competenze, ricerca e innovazione: nuovi medici formati in Calabria per lavorare nella sanità calabrese del futuro. Un ulteriore intervento che impatterà in maniera significativa sulla riduzione dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali è quello dell’implementazione della Telemedicina nei processi sanitari.
(Pasquale Tridico) Fine del commissariamento della sanità entro 6 mesi, per restituire autonomia e gestione regionale; Avvio di un’interlocuzione istituzionale con il Governo per la rinegoziazione del debito sanitario pregresso della Regione Calabria; Istituzione di un portale pubblico, aggiornato e consultabile da tutti, in cui siano pubblicati i dati sulla spesa pubblica in materia di sanità e sull’effettivo avanzamento del piano di rientro dal deficit; Introduzione di un pacchetto integrato di incentivi economici e professionali per attrarre e trattenere personale medico e sanitario sul territorio calabrese; Verifica e conseguente riattivazione, in tutto o in parte, dei piccoli Ospedali chiusi a causa del piano di rientro; Riapertura di ambulatori e guardie mediche, potenziamento dei presidi nelle aree interne, piena attivazione di Case della Salute e Ospedali di Comunità; Piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni per medici e infermieri; Nomine di vertice trasparenti e meritocratiche negli organismi e nelle strutture sanitarie regionali; Ammodernamento degli ospedali; Riduzione delle liste d’attesa attraverso un sistema di monitoraggio trasparente e l’utilizzo della telemedicina, garantendo ai cittadini informazioni chiare su esami, tempi e disponibilità, accompagnata da un processo di digitalizzazione ed informatizzazione complessiva della sanità regionale; Rafforzamento della prevenzione, dell’assistenza per la salute mentale e dei servizi di emergenza sul territorio; Applicazione piena della legge 194, rafforzamento dei direttori di ospedale, valorizzazione dei direttori di distretto sociosanitario, ridefinizione degli ambienti territoriali delle Aziende Sanitarie per renderle realmente gestibili e vicine ai cittadini; Istituzione dell’Agenzia per la Sanità Regionale, con il compito di garantire efficienza, equità e premialità nella realizzazione di progetti e servizi strategici per il sistema sanitario regionale; Centri hub per cure avanzate: strutture specialistiche per patologie complesse, con modelli organizzativi moderni (cancer center, cardio center); Accesso alle cure garantito da trasporti sanitari efficienti, superando limiti geografici e favorendo tempestività in emergenza; Garantire la regolare operatività degli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, in linea con le sentenze del Consiglio di Stato e quello di Cariati, garantendo il pronto soccorso e le unità operative complesse essenziali.
(Francesco Toscano) Oggi in Calabria chi si ammala deve pregare di non avere un’emergenza. Se ti serve una visita cardiologica, ti danno appuntamento dopo mesi: se vuoi farla subito, devi pagare. Chi ha i soldi vola a Milano, chi non li ha resta ad aspettare. E intanto chiudono ospedali, reparti, consultori. È come se la salute fosse un lusso. Ma la salute non è un lusso: è un diritto fondamentale. Ce lo dice la Costituzione, art. 32. E noi non accettiamo che venga calpestato. Noi proponiamo una rivoluzione sanitaria popolare. Stop commissariamenti e piani di rientro; Via il commissario da Roma, la sanità deve tornare alla Regione e ai cittadini; Sostituiamo i “piani di rientro” con un Piano straordinario di ricostruzione sanitaria con l’obiettivo di riportare i LEA sopra soglia minima entro 24 mesi; Abolire la logica aziendalistica e una Proposta di legge nazionale per abrogare il D.Lgs. 502/1992, che ha trasformato le USL in ASL-aziende; Torniamo alla filosofia della Legge 833/1978: sanità pubblica, gratuita, universale; Riapertura di almeno 10 ospedali chiusi in aree strategiche, Sila, Pollino, Serre, Aspromonte, Locride; Creazione di una rete di case della salute in tutti i distretti sanitari; Ridurre del 30% in un anno le liste d’attesa; Assunzioni straordinarie di medici, infermieri, OSS. o Telemedicina per aree interne e cronici; Mai più restrizioni arbitrarie e misure discriminatorie come il green pass; Rafforzamento delle cure domiciliari; Potenziamento della medicina preventiv: screening gratuiti, campagne informative, potenziamento dei consultori; Vogliamo restituire ai calabresi il diritto a curarsi vicino a casa e fermare l’emorragia della migrazione sanitaria; Riportare la Calabria fuori dal commissariamento e dentro la Costituzione, e dimostrare che una sanità popolare, umana e pubblica è possibile. Diciamolo chiaro: “La salute non si compra: si garantisce.” • “Basta conti in ordine, vogliamo cittadini in salute.” • “Mai più ospedali chiusi: la Calabria deve curarsi in Calabria.” • “Sanità libera e giusta: cura e libertà insieme.”
LAVORO
(Roberto Occhiuto) Sul lavoro la priorità sarà quella di stabilizzare tutti i precari, a cominciare dai Tis. E poi continueremo con il nostro piano di attrazione degli investi menti per creare nuova occupazione stabile. Con la vertenza Abramo abbiamo trasformato una crisi in un’opportuni tà, salvando 1.000 lavoratori. L’innovazione e la digitalizzazione saranno nostre alleate per il futuro. Grazie alle iniziative della Regione, e a circa 225 milioni di euro messi in campo in questi anni, abbiamo avuto 52 mila nuovi posti di lavoro. Bene, ma dobbiamo fare ancora meglio. Il lavoro è anche sicurezza. Per questo la Regione ha istituito un tavolo interistituzionale sulle morti bianche, che coinvolge sindacati, Unindustria, Inps, Inail e Ispettorato del lavoro. È stato inoltre lanciato un Piano straordinario per la sicurezza, con azioni di formazione, protocolli con le imprese e collaborazioni con le associazioni di categoria. È stato istituito il PADEL, Piano delle Politiche Attive del Lavoro, che rap presenta il più grande investimento mai realizzato in Calabria per favorire l’occupazione stabile, contrastare la disoccupazione e sostenere le imprese. Con il PADEL la Regione ha stanziato ben 225 milioni di euro per creare lavoro e opportunità concrete (con i bandi Fusese, Dunamis, Kaire, Lavoro Giovani), non per vendere assistenzialismo e fumo negli occhi ai cittadini. Sul fronte del welfare la Regione ha lanciato il progetto “Trasferirsi in Calabria”, un’iniziativa innovativa che punta a ripopolare i piccoli Comuni e a valorizzare il territorio. Chi decide di stabilirsi in Calabria, trasferendovi la propria residenza e percependo qui la pensione, può usufruire di sgravi fiscali e di contributi per la ristrutturazione degli immobili, trasformando borghi e case abbandona te in nuove opportunità di vita e di sviluppo locale. Parallelamente, sul fronte del lavoro, è stata avviata la creazione di veri e propri Hub high-tech per il lavoro da remoto: spazi moderni e tecnologici, pensati per attrarre professionisti, giovani e imprese che possono lavorare in Calabria restando connessi al mondo. La sfida per il prossimo quinquennio sarà chiudere definitivamente i bacini ancora attivi, inserendo la clausola “mai più precariato” in tutte le politiche regionali e costruendo un sistema di monitoraggio che impedisca il ritorno a forme di lavoro instabile. Accanto a questo, la Regione ha puntato con forza sulle politiche attive del lavoro. L’obiettivo per il futuro è rendere il PADEL una politica stabile e strutturale, potenziando i Centri come veri e propri hub territoriali del lavoro e introducendo strumenti innovativi come Stati generali del lavoro, career day e piattaforme digitali integrate. Un altro pilastro è la formazione. Dal 2021 la logica dell’assistenza è stata sostituita da percorsi mirati e collegati al mondo produttivo. La direzione è giusta, ma serve accelerare.
(Pasquale Tridico) Reddito di dignità regionale, a sostegno di chi si trova in difficoltà economica e non percepisce l’ADI (l’assegno di inclusione; Istituzione di una piattaforma che favorisca l’incontro tra domanda e offerta Di lavoro, mettendo in relazione i percettori di reddito minimo con le imprese calabresi in cerca di personale; Piano per il lavoro e la manutenzione del territorio; Piano per il lavoro giovanile e femminile, con particolare attenzione alle situazioni di disagio; Sostegno ai centri antiviolenza e alle strutture di accoglienza per vittime di violenza e ‘ndrangheta, attraverso borse lavoro e percorsi di inserimento occupazionale; Piano regionale per la sicurezza sul lavoro e la lotta al lavoro nero; Contrasto al lavoro irregolare e alla mancata applicazione dei contratti collettivi nazionali; Esclusione dai finanziamenti pubblici per gli operatori economici che non rispettano la contrattazione nazionale e territoriale e che siano stati giudicati in via definitiva per sfruttamento del lavoro, garantendo trasparenza e equità nel mercato del lavoro; Salario minimo regionale per combattere il lavoro povero e garantire dignità economica a tutti senza aumentare le imposte alle imprese; Stabilizzazione dei precari e rilancio dei Centri per l’Impiego; Bonus affitto giovani, per aiutare le nuove generazioni a costruire il proprio futuro senza precarietà abitativa; Recupero case abbandonate nei borghi e nelle città, con incentivi per ristrutturazioni e riuso sociale; Fondo regionale per l’abitare, a sostegno di chi affronta emergenze abitative; Potenziamento della rete dei servizi e dei centri antiviolenza e delle case di rifugio per la prevenzione e il contrasto di ogni forma di discriminazione, maltrattamento e violenza; Potenziamento degli asili nido pubblici per favorire il rientro delle donne nel mondo del lavoro e promuovere l’occupazione femminile; Contrasto alla dispersione scolastica, supporto a caregiver, anziani e persone con disabilità, con servizi dedicati e misure di sostegno concrete per progetti di vita e soprattutto per il “Dopo di Noi”.
(Francesco Toscano) La Calabria è la terra dei paradossi: i giovani migliori se ne vanno, i mestieri richiesti restano scoperti, le imprese arrancano per mancanza di manodopera e credito. Le famiglie fanno sacrifici per mandare i figli all’università, e poi li vedono partire con la valigia di cartone 2.0: biglietto Ryanair per Milano, Londra o Berlino. Chi resta spesso deve scegliere: lavorare in nero o per pochi spiccioli, oppure vivere di espedienti e sussidi. Risultato: paesi svuotati, giovani senza prospettive, intere comunità appese ai bonifici dei figli emigrati. E intanto la politica “ufficiale” continua a vendere fumo con parole come “resilienza” o “green jobs”, mentre qui mancano persino muratori, autisti, cuochi, elettricisti. Noi diciamo basta. Serve un Piano straordinario per il lavoro che riporti dignità e futuro. 100.000 opportunità in 5 anni. Non solo assunzioni, ma posti di lavoro, tirocini, apprendistati, stabilizzazioni, start-up, imprese agricole, borghi rigenerati, turismo, distretti del cibo.Almeno 30.000 contratti stabili in Calabria; Formazione gratuita per i mestieri richiesti (muratori, cuochi, elettricisti, tecnici digitali, operatori turistici); Coinvolgimento scuole, università, centri impiego, patto con le Università, stage e percorsi duali obbligatori; Collegamento diretto Unical–Fincalabra, che vuol dire fondi per spin-off e start-up calabresi; Valorizzazione dei 29 distretti come incubatori di occupazione giovanile e incentivi a cooperative e filiere corte, legando agricoltura e turismo. Infine contrasto al precariato. Chi prende soldi pubblici deve assumere regolare, e naturalmente Ispettorati potenziati per combattere lavoro nero e caporalato. Il lavoro è dignità, non carità: noi lo garantiremo.
WELFARE
(Roberto Occhiuto) La Regione ha messo in campo una dotazione finanziaria complessiva di oltre 450 milioni di euro tra Piano degli Interventi Sociali (328 milioni) e Piano delle Fragilità finanziato dal FSE+ 2021/2027 (122 milioni). Si tratta di fondi destinati a ridurre le disuguaglianze, rafforzare i servizi di assistenza, ampliare il numero di assistenti sociali (dagli attuali 250 a circa 350). Il Welfare calabrese poggia su 32 Ambiti Territoriali Sociali e su una rete crescente di Enti del Terzo Settore: oltre 4.600 organizzazioni, con la prospettiva di superare le 5.000 nel 2026. Particolarmente innovativo è il Piano delle Fragilità, che finanzia 17 progetti tematici: dal sostegno a donne vittime di violenza (Donne libere), all’inclusione delle persone con disabilità (SuperAbilities), al contrasto alla povertà educativa (Apprendere insieme), fino al superamento del campo rom di Scordovillo. Non mancano interventi sulla conciliazione vita-lavoro (Concilia), sull’invecchiamento attivo (Allegra-Mente), sull’autismo (Auti pack) e sulla salute nei contesti fragili. Un ruolo importante è svolto anche dai fondi tematici nazionali e regionali, con progetti per il turismo accessibile, il reinserimento dei detenuti e la tutela delle vittime di tratta. Sul fronte territoriale, il Fondo di Sviluppo e Coesione ha attivato 2,5 milioni di euro per progetti in città medie e aree interne. Nel complesso, in questi anni abbiamo gettato le basi per costruire una Calabria che punta a un welfare moderno, inclusivo e territoriale, in cui la collaborazione tra istituzioni, Comuni, Terzo Settore e comunità locali di venta la chiave per garantire diritti, pari opportunità e qualità della vita a tutti i cittadini. La Calabria è stata la prima Regione d’Italia a prevedere concretamente la figura dello psicologo nelle scuole. Si continuerà ad investire in questo progetto innovativo. Entro i primi quindici giorni dall’insediamento della Giunta lanceremo il progetto “Un passo in più”: l’obiettivo è quello di contrastare la “tossicità finanziaria” che grava sulle donne oncologiche e sulle caregiver, creando un meccanismo di sostegno economico e sociale in grado di integrare le risorse disponibili per favorire l’accesso a servizi socio-assistenziali e socio-educativi-riabilitativi. Il progetto prevede il potenziamento delle misure di accompagnamento agli individui nei momenti di fragilità attraverso un’assistenza facilmente accessibile e flessibile, capace di prendersi cura delle persone nel contesto in cui vivono, favorendo il protagonismo di individui e formazioni sociali.
(Pasquale Tridico) Riduzione dell’emigrazione e incentivi al radicamento in Calabria, con misure specifiche per chi lavora e vive sul territorio, valorizzando anche il Southworking e lo Smartworking come strumenti per mantenere legami e opportunità, soprattutto nelle aree interne, con la collaborazione delle società private di settore. Legge speciale per il terzo settore e le attività sociali, con agevolazioni fiscali e incentivi mirati per sostenerne la crescita e valorizzarne il ruolo nella coesione territoriale; Rafforzamento delle politiche di parità di genere ispirate ai modelli nordici, con servizi di welfare, congedi parentali flessibili e strumenti di conciliazione lavoro-famiglia, per superare le barriere alla partecipazione femminile, ridurre il divario retributivo e favorire l’accesso delle donne a ruoli dirigenziali, valorizzandone le competenze nel tessuto produttivo regionale; Eliminare il tirocinio extra-curriculare, e regolamentare i tirocini curriculari affinché siano realmente strumenti di formazione, evitando qualsiasi forma di sfruttamento; Legge regionale sul fine vita, a tutela dei diritti individuali e dell’autodeterminazione delle persone; Wi-Fi Calabria con la connessione gratuita in tutti i luoghi pubblici della Regione.
(Francesco Toscano) Ogni calabrese vede arrivare migranti che spesso finiscono sfruttati, invisibili o in fuga verso il Nord. Allo stesso tempo, vede desertificarsi i suoi borghi perché i giovani partono e non tornano. Le potenzialità del porto di Gioia Tauro, dei nostri mari, delle università rimangono in gran parte bloccate da scelte sbagliate e da una politica che non ha mai pensato la Calabria come protagonista. Così la Calabria è terra di passaggio, non di protagonismo. Serve invece riconoscere che la Calabria fa parte di un’area viva e giovane: lavoro, commercio, cultura con il Sud Mediterraneo. Servono Politiche di cooperazione economica mirate: fiere, consorzi export, gemellaggi tra università, distretti agroalimentari condivisi. Servono Incentivi per imprese miste calabresi-mediterranee. Serve il Supporto con Fincalabra per finanziare start-up create da giovani locali e stranieri insieme. Serve inserire nei Distretti del Cibo produzioni e scambi mediterranei (es. olio, agrumi, grano duro, vino). L’Unical e le altre università calabresi diventino attrattori di studenti e ricercatori mediterranei. Servono nuovi programmi di scambio culturale e scientifico, corsi di lingua, mediazione e cooperazione internazionale. Gioia Tauro diventi snodo internazionale, ma serve una diversa valorizzazione dei porti i Vibo, Corigliano e Reggio per traffici passeggeri e turistici. Cos’ anche il potenziamento delle rotte aeree da Lamezia, Reggio e Crotone verso il Sud Mediterraneo. E infine servono politiche di regolarizzazione e inserimento lavorativo per migranti, contro il caporalato e lo sfruttamento. Ma servono anche Cooperative sociali miste, sul modello GOEL, per integrare e creare lavoro pulito con la Scuola e le università chiave di inclusione e di convivenza. Gioia Tauro e le università calabresi devono essere fari nel Mediterraneo. Costruiamo alleanze tra giovani calabresi e giovani mediterranei: insieme siamo futuro.
LA LEGALITA’
(Roberto Occhiuto) La nostra determinazione è quella di rafforzare quanto fatto, di consolidare le riforme epocali avviate da noi, di renderle stabili e durature nel tempo. In questi anni abbiamo scelto di lavorare fianco a fianco con le forze dell’ordine e con la magistratura, rafforzando una sinergia che ha per messo di respingere l’assalto della ‘ndrangheta e di colpire le sue ramificazioni sul territorio. La Regione ha stipulato numerosi protocolli d’intesa con il Ministero dell’Interno, con le Procure, con la Dia, con l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, con la Struttura per la prevenzione antimafia del Ministero dell’Interno, con l’Arma dei Carabinieri, con la Guardia di Finanza, con Legambiente, su svariati ambiti tra cui la tutela dell’ambiente, la lotta all’abusivismo e agli incendi boschivi, la prevenzione dalle frodi sui fon di comunitari e in campo sanitario, l’edilizia sanitaria. Ma sappiamo bene che la battaglia non è conclusa: per rendere la Calabria davvero libera dalla morsa della criminalità organizzata serve un impegno costante e quotidiano. Per questo continueremo a chiedere la piena collaborazione di tutte le istituzioni dello Stato, a ogni livello, perché soltanto unendo le forze potremo vincere questa sfida. L’abbattimento, a dicembre 2023, dell’ecomostro sequestrato alla ‘ndrangheta di Torre Melissa è stato un segnale chiaro, concreto, ma allo stesso tempo simbolico, della volontà della Giunta e della lotta senza quartiere alla criminalità organizzata. La cultura della legalità non è uno slogan, ma la condizione necessaria per costruire una società giusta, libera e capace di dare opportunità a tutti. La Calabria merita di essere terra di lavoro, sviluppo e futuro, non di paura e sopraffazione.
(Pasquale Tridico) Task force contro le infiltrazioni mafiose per promuovere la trasparenza negli appalti e garantire la correttezza e la sicurezza nei cantieri e negli investimenti pubblici; Collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e comunità per prevenzione e controllo, illuminazione pubblica e videosorveglianza, tecnologie e presidi di prossimità; Accanto alla sicurezza urbana, programmi educativi sulla legalità; Lotta alla criminalità organizzata attraverso il riutilizzo sociale dei beni confiscati, restituendo alla collettività ciò che era stato sottratto dalle attività criminali, con maggiore trasparenza da parte dei comuni sul loro utilizzo sociale; Nomine pubbliche e meritocratiche negli enti regionali; Politiche contro discriminazioni e a tutela dei diritti LGBTQIA+, con azioni concrete per inclusione e parità di opportunità; Stop alla gestione personalistica e opaca: trasparenza e partecipazione nelle decisioni; No a riforme che creano cittadini di serie A e B, garantendo pari diritti e opportunità per tutti; Ricorso alla Corte Costituzionale contro norme ingiuste o discriminatorie, per tutelare i diritti dei calabresi. Osservatorio regionale della legalità per il monitoraggio dei fenomeni di violenza sulle donne e sugli anziani soli, di bullismo e cyberbullismo, del pizzo ai danni dei commercianti e degli imprenditori con l’obiettivo di rendere più sicuri i nostri territori. Incarichi pubblici basati sul merito, garantendo competenza e professionalità; Formazione continua per dirigenti e dipendenti, per una pubblica amministrazione più efficiente; Autorità regionale per Trasparenza e Legalità, garante del corretto funzionamento delle istituzioni; Ufficio regionale per la semplificazione normativa, per procedure più chiare e snelle sia per il pubblico che per il privato; Portale unico regionale con atti, bandi e spese pubbliche aggiornati in tempo reale; Rapporti annuali di accountability degli assessori e dirigenti, accessibili ai cittadini.
(Francesco Toscano) La Calabria paga da decenni un prezzo altissimo alla ’ndrangheta. Noi proponiamo: Piano regionale per destinare almeno 1.000 beni confiscati a cooperative giovanili, agricole e sociali e Trasparenza assoluta sull’assegnazione: ogni bene online, con bando pubblico; Sportello regionale anti-racket con sostegno legale e finanziario per chi denuncia; Accesso preferenziale ai fondi pubblici per le imprese che aderiscono a protocolli di legalità; Obbligo di tracciabilità totale negli appalti regionali e provinciali; Premi per le aziende che assumono lavoratori certificati e non hanno condanne per corruzione; Programmi nelle scuole e nei centri giovanili per raccontare la Calabria onesta e coinvolgere artisti, sportivi, testimoni di giustizia; Riconoscimento pubblico e sostegno economico a imprenditori, giornalisti e cittadini che denunciano. I nostri obiettivi concreti: 1.000 beni confiscati riutilizzati entro il 2030; +50% denunce di racket in 5 anni, grazie a tutela e incentivi; Zero appalti senza tracciabilità dal 2026; Ogni scuola superiore con un programma annuale di educazione alla legalità. Diciamolo chiaro anche su questo: “La Calabria non è la terra della ’ndrangheta: è la terra di chi lavora onestamente.” , “I beni dei boss devono diventare scuole, aziende e case popolari.” , “Chi paga il pizzo è vittima: chi lo denuncia è un valoroso. E noi saremo al loro fianco.”
Innovazione digitale
(Roberto Occhiuto) L’obiettivo della programmazione futura sarà quello di continuare a puntare con decisione sull’istruzione come vero motore di sviluppo del territorio. I risultati già raggiunti rappresentano una base solida da cui parti re, con l’impegno a implementarli ulteriormente e a reindirizzare le azioni laddove si renderà necessario. Ampio spazio sarà dedicato anche ai servizi per l’infanzia e all’inclusione sociale. L’avviso “Servizi educativi di qualità” per i bambini dai 3 ai 36 mesi prevede un sostegno ai servizi educativi pubblici e privati accreditati, con risorse pari a oltre 20,6 milioni di euro nel prossimo biennio. A questo si aggiungono i voucher per le famiglie a basso reddito, per favorire la frequenza dei bambini nei servizi per l’infanzia accreditati: un investimento da 10 milioni di euro, pensato per contrastare la povertà educati va e sostenere la genitorialità. Un altro pilastro sarà rappresentato dall’innovazione e dalla digitalizzazione dei servizi educativi. Attraverso l’adesione a una procedura Con sip nazionale, sarà potenziato il sistema informativo integrato della scuola calabrese, sviluppata la piattaforma “Calabria Istruzione” come punto di accesso unico per studenti, famiglie e operatori, digitalizzati bandi e avvisi con il sistema “Scuol@vvisi”, creato un database regionale per l’istruzione e avviati cruscotti di monitoraggio per analizzare dispersione scolastica, diritto allo studio ed edilizia scolastica. Grazie a fondi del PSR, sono stati destinati circa 15 milioni di euro alla banda ultralarga, connettendo i Comuni delle aree interne e garantendo loro servizi digitali moderni.
(Pasquale Tridico) Pensiamo a Hub digitali per piccole medie imprese e piena digitalizzazione della pubblica amministrazione, per rendere le imprese più competitive e l’amministrazione più efficiente; La formazione di giovani e lavoratori in competenze STEM e digitali, per creare capitale umano qualificato pronto a rispondere alle esigenze delle imprese innovative; Incentivi per imprese avviate da giovani e da donne, start-up e progetti di innovazione, per stimolare l’imprenditorialità e favorire nuove opportunità economiche sul territorio; Incentivi alla digitalizzazione per le imprese nel quadro di un piano regionale per il potenziamento della banda larga; Trasformazione della Calabria in polo tecnologico, con investimenti in intelligenza artificiale, robotica, biotecnologie e nuovi materiali, valorizzando talenti locali e creando un ecosistema di innovazione sostenibile; Costituzione di reti d’impresa e di consorzi per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese e delle startup operanti nell’ambito dei settori agro-alimentare, turistico e artigianato, che non devono rimanere isolate ma devono collaborare per fronteggiare la sempre più agguerrita concorrenza estera e per colmare il loro deficit di competenze tecniche e manageriali.
(Francesco Toscano) La Calabria è tra le regioni meno digitalizzate d’Italia, la pubblica amministrazione è lenta, opaca, spesso complicata. Per un cittadino o un’impresa anche una semplice pratica richiede settimane o mesi, la connessione Internet è debole in molte aree interne, la banda larga non è per tutti. Le imprese calabresi usano poco le nuove tecnologie, perdendo competitività. Intanto, l’intelligenza artificiale (IA) e la digitalizzazione corrono veloci, rischiando di aumentare il divario Nord-Sud se non ci attrezziamo. Risultato: cittadini e imprese restano indietro, e i giovani più qualificati emigrano verso città e regioni dove innovazione e opportunità esistono davvero. Le nostre proposte: Creazione di sportelli unici online per cittadini e imprese: ogni pratica (anagrafe, edilizia, bandi) gestibile da casa con pochi click; Trasparenza totale: ogni euro speso, ogni appalto e ogni pratica visibili in tempo reale; Banda larga per tutti o Piano “Internet ovunque”: entro il 2027, fibra ottica e 5G in ogni comune, anche nei borghi più piccoli; IA al servizio del popolo; Creazione di un Centro calabrese per l’Intelligenza Artificiale Pubblica: ricerca e applicazioni in sanità (telemedicina), agricoltura (monitoraggio colture), trasporti (gestione traffico), turismo (promozione personalizzata); Naturalmente un Regolamento regionale per l’uso etico, niente IA che sostituisce lavoro senza alternative, sì invece a IA che supporta il lavoro umano. Avvio del Programma “Scuola digitale Calabria”, che vuol dire corsi gratuiti di informatica e IA per studenti, lavoratori e disoccupati, ma anche Voucher digitali per PMI e artigiani, accesso a software, consulenze e piattaforme; Creazione di un SOC regionale (Security Operation Center) per proteggere i dati dei cittadini da hacker e manipolazioni; e infine Server pubblici ospitati in Calabria, non su piattaforme estere fuori controllo.
Ponte sullo Stretto e Infrastrutture
(Roberto Occhiuto) Tra le cose più importanti, un investimento da 3,8 miliardi di euro, che consentirà di partire subito con i tratti Sibari-Corigliano Rossano e Catanzaro-Crotone, liberando quest’ultimo capoluogo da un isolamento storico. I lavori per la Catanzaro-Crotone sono stati già affidati alle ditte, aggiudicatesi la progettazione esecutiva e la realizzazione delle opere, e l’inizio dei lavori avverrà all’inizio del prossimo anno. Si stima che il completamento avvenga in meno di 5 anni e nel corso del nuovo anno avranno inizio anche i lavori della tratta Sibari-Corigliano. Parallelamente, è in fase di valutazione al Ministero dell’Ambiente il progetto di ammodernamento dell’autostrada A2 nel tratto Cosenza-Altilia, con gli attuali standard autostradali e senza interruzioni al traffico. A tal fine è già stato nominato un commissario di governo per accelerare gli iter e mandare subito in gara i lotti per un importo di circa 900 milioni di euro (già stanziati), cosa che potrà avvenire all’inizio del nuovo anno. Sul fronte delle trasversali, dopo anni di stallo, è stata appaltata l’intera Trasversale delle Serre, completando, anche qui, in meno di tre anni l’iter, dalla progettazione al finanziamento. I lavori sono già iniziati in quasi tutti i lotti e saranno completati in modo scaglionato, già a partire dalla fine di quest’anno, per il lotto “Colle Scornari”, poi entro il prossimo anno, per il lotto “Cimitero di Vazzano e bretella Petrizzi”, e a seguire tutti gli altri, l’ul timo entro i prossimi 4 anni. Contestualmente, è stato portato a termine il risanamento della SS682 “Jonio-Tirreno”, con il ripristino della sicurezza della Galleria Limina: lavo ri eseguiti di notte e praticamente conclusi con largo anticipo rispetto ai tempi contrattuali. È stata inoltre finanziata la progettazione di fattibilità per la parte sud della nuova Statale 106, da Catanzaro a Reggio Calabria, la cui redazione è in corso di affidamento ed il completamento della progettazione è prevista per la metà del nuovo anno. Non meno rilevanti sono gli interventi sulle strade di rango inferiore: Strada Mirto-Longobucco-Sila: dopo decenni è stata completata la strada ed aperto al traffico il II stralcio del IV lotto, dopo svariate varianti e interruzioni. Sul lotto I di tale strada, peraltro, ANAS sta completando anche i la vori di ricostruzione del ponte Ortiano II, che si prevede saranno terminati tra la fine dell’anno e l’inizio del nuovo. Strada del Medio Savuto: è stato aperto al traffico il I lotto a marzo 2025 e, contestualmente, finanziato il lotto successivo, fermo da oltre 10 anni. Infine, è stato avviato un piano di rigenerazione della rete stradale secondaria, con 210 milioni di euro destinati alle Province per interventi statici, sismici e idrogeologici. Si tratta di assi che collegano Comuni abitati da circa 800 mila persone, quasi metà della popolazione calabrese. Grazie alla sinergia tra ANAS e Regione, la Calabria sta finalmente costruendo una rete stradale moderna, capace di connettere tutto il territorio. Infrastrutture ferroviarie Procede spedito il progetto della Metropolitana di Catanzaro, con i lavori già completati al 90% e diversi tratti collaudati. L’inaugurazione è prevista entro il 2025. Particolare attenzione è riservata alla linea jonica: la Regione ha stanziato 198 milioni di euro per l’elettrificazione del tratto Catanzaro Lido-Roccella, mentre sono già in corso i lavori sulle tratte Sibari-Crotone e Crotone-Catanzaro Lido, sostanzialmente in linea con la programmazione. Un intervento di grande rilevanza è la realizzazione della “Lunetta di Sibari”, raccordo che permette ai treni provenienti da sud di immettersi sulla linea tirrenica senza il lungo “cambio banco”. Parallelamente, sono state ammodernate numerose stazioni ferroviarie principali e a Reggio Calabria è stato collocato il posto centrale di controllo del traffico AV per tutto il Sud Italia, quasi tutte opere che saranno comple tate entro giugno, o dicembre, 2026. Di indubbia rilevanza strategica per la mobilità ferroviaria sul territorio del la Regione, inoltre, è la realizzazione di una nuova galleria “Santomarco”, ovvero ulteriori due canne della lunghezza di circa 17 km, con caratteristi che di Alta Velocità e Alta Capacità. Oltre a portare dalla linea tirrenica l’Alta Velocità a Cosenza, potendo poi proseguire i treni per Corigliano-Rossano e sulla dorsale Jonica, è di altret tanto indubbio valore per il transito delle merci nel corridoio ferroviario europeo che sarà così collegato al porto di Gioia Tauro. La realizzazione dell’opera, dal costo superiore ai 2 miliardi di euro, è stata aggiudicata ad agosto 2025 e a breve inizieranno le cantierizzazioni e il conseguente avvio dei lavori, previa approvazione del progetto esecutivo da parte di RFI nei primi mesi del 2026. Sul piano regionale, è stato aggiudicato l’appalto per l’ammodernamento della linea Cosenza-Catanzaro (Ferrovie della Calabria), che sarà riaperta integralmente dopo decenni entro il 2026. A ciò si aggiunge il rinnovo del materiale rotabile con treni a idrogeno e la costru zione di una centrale di produzione di idrogeno, utile non solo ai treni ma anche agli autobus extraurbani per un investimento complessivo di oltre 320 milioni di euro. Anche in questo caso il completamento dei lavori sarà entro la fine del 2026.
(Pasquale Tridico) Diciamo Stop alle opere inutili, come il Ponte sullo Stretto, per concentrare risorse su interventi realmente utili. Il ponte non è certamente una priorità per la Calabria, sarebbe un autentico spreco. Potenziamento della rete ferroviaria regionale, con elettrificazione delle linee interne e rafforzamento dei collegamenti con aeroporti e nodi strategici, per migliorare anche l’accessibilità esterna, rafforzando i collegamenti con il resto del Paese e del Mediterraneo accompagnato da un piano straordinario di opere infrastrutturali ferroviarie volto al ripristino e/o alla realizzazione ex novo di tracciati e collegamenti tra le principali città della regione e le aree interne. Rifinanziamento dell’Alta Velocità, tra Salerno e Reggio Calabria e investimenti sulla rete ferroviaria della costa ionica e del Pollino, oggi priva di collegamenti adeguati, con collegamenti verso l’AV. Trasporto locale efficiente, sostenibile e integrato, per cittadini e imprese, riducendo tempi e costi di spostamento. Riforma dei servizi di trasporto su gomma e della loro gestione, con una loro piena integrazione con quelli ferroviari. Agevolazione tariffaria per i pendolari scolastici e le fasce più deboli della popolazione, per garantire equità sociale e diritto alla mobilità su tutto il territorio regionale. Piano regionale dei trasporti volto a rafforzare la rete del trasporto pubblico e ferroviario e a collegare direttamente gli hub principali della regione, come aeroporti e stazioni ferroviarie, garantendo spostamenti più efficienti, integrati e sostenibili.
(Francesco Toscano) Il popolo sogna collegamenti rapidi con la Sicilia. Noi diciamo di sì, non diciamo certo di no a priori, ma contemporaneamente si devono mettere in sicurezza strade, ferrovie e reti idriche: Si garantisca continuità territoriale a prezzi popolari, e solo così il ponte può essere considerato come parte di un sistema completo, non come speculazione isolata per far indossare a Occhiuto e Salvini un vestito da faraone. Non si vive di grandi opere se manca l’acqua nelle case e se le strade sono trappole. Prima vengono i servizi quotidiani del popolo. La Calabria deve camminare, correre e bere dignitosamente: strade, treni e acqua per tutti, non per pochi.” Statale 106 sicura e veloce, o Ammodernamento completo con varianti nei tratti più pericolosi. Alta velocità fino a Reggio Calabria; Linee regionali raddoppiate ed elettrificate; Collegare Gioia Tauro e gli altri porti a ferrovie e autostrade; Zone logistiche semplificate per attrarre imprese; Aeroporti integrati, Sistema unico dei tre scali: Lamezia hub, Reggio porta dello Stretto, Crotone scalo turistico; Voli quotidiani per Roma e Milano da ogni scalo; Acqua bene sovrano; Piano straordinario per ridurre del 30% le perdite idriche in 5 anni; Reti idriche sotto gestione pubblica diretta, quindi no a privatizzazioni; Invasi e piccoli bacini gestiti per garantire acqua a famiglie, agricoltura e industria; Ogni comune collegato a un sistema di monitoraggio digitale delle reti; e infine Trasporto pubblico locale raddoppiato, con tariffe agevolate.
TRADIZIONI E MINORANZE LINGUISTICHE
(Roberto Occhiuto) Negli ultimi anni la Regione ha avviato un percorso innovativo e organico, volto alla tutela, promozione e valorizzazione delle tre minoranze linguistiche storiche presenti sul territorio: Arbëreshë, Greco-Calabra e Occitana. La Calabria si conferma tra le Regioni più attive nella presentazione di progetti, i quali ottengono regolarmente il riconoscimento e il finanziamento ministeriale: negli ultimi quattro anni ne sono stati attivati 62 per un importo di quasi 1,5 milioni di euro. Gli interventi hanno riguardato: l’attivazione di sportelli linguistici, iniziative di formazione, attività culturali e toponomastiche, finalizzate alla diffusione e valorizzazione delle lingue e tradizioni locali. Siamo consapevoli che la tutela linguistica non può essere disgiunta dalla dimensione socio-economica delle comunità alloglotte: garantire servizi, sviluppo e opportunità di lavoro è condizione necessaria per la sopravvivenza stessa del patrimonio culturale minoritario. Per questo motivo, è in fase di elaborazione un documento programma tico regionale per la tutela e valorizzazione delle minoranze linguistiche storiche. Tale strumento definirà un piano integrato di interventi che unisca azioni di preservazione linguistica e culturale e misure per il rilancio economico e sociale dei territori interessati”.
(Pasquale Tridico) Tutela delle minoranze linguistiche, con particolare attenzione alla comunità arbëreshë, attraverso l’insegnamento delle lingue nelle scuole dei territori interessati e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale, immateriale e orale, per rafforzare l’identità e le comunità locali. Ma anche un Festival della Calabria con un calendario unico di grandi eventi regionale annuale improntato sulla tradizione della Tarantella e dei canti tradizionali calabresi.
(Francesco Toscano) La Calabria non è solo mare di agosto: è cultura, natura e lavoro tutto l’anno. Ogni borgo, ogni museo, ogni sito archeologico deve tornare vivo. Festival culturali, musica popolare, teatro di tradizione e contemporaneo. Ma anche percorsi religiosi il Cammino di San Francesco di Paola, luoghi bizantini e grecanici. Indispensabile attrarre studenti e ricercatori da tutto il bacino mediterraneo con corsi in più lingue e programmi di scambio.
Giovani e Sport
(Roberto Occhiuto) Sul fronte sportivo sono stati avviati progetti inclusivi come “University Sport Young Community” e “SuperAbilities” (8 milioni di euro fino al 2027). A ciò si aggiunge il sostegno a manifestazioni sportive (1,6 milioni) e l’introduzione dei Voucher sportivi per oltre 10mila cittadini, con una spesa di circa 1,5 milioni. Lo sport deve essere un diritto universale, accessibile a ogni cittadino, dai bambini agli anziani. La Regione si impegna a garantire impianti sicuri e moderni, diffusi sul territorio, per consentire a tutti di praticare attività fisica vicino casa. Nelle scuole sarà rafforzato il legame tra istruzione ed educazione motoria, con più ore dedicate e progetti condivisi con società e federazioni sportive. Particolare attenzione sarà riservata alle persone con disabilità: potenziamento dello sport paralimpico, impianti pienamente accessibili e sostegni economici alle associazioni che operano in questo settore. La priorità sarà la messa in sicurezza e la manutenzione di piscine, palazzetti e campi comunali. Accanto a ciò, verranno realizzati nuovi impianti strategici nelle aree più popolose. La Calabria deve diventare una vera e propria palestra a cielo aperto, sfruttando mare, montagne e laghi come scenari di eventi nazionali e internazionali: nuoto, vela, triathlon, trail running, ciclismo.
(Pasquale Tridico) Scuole aperte allo sport: la Regione finanzierà i Comuni per mantenere palestre scolastiche accessibili anche oltre l’orario, coprendo custodia e utenze; gli enti proprietari si attiveranno per far sì che le associazioni sportive locali gestiscano le attività. Riqualificazione degli impianti dove mancano palestre scolastiche, sostegno alla ristrutturazione di palazzetti, campetti e oratori, con un fondo regionale per garantire sport vicino casa anche nei piccoli comuni da coordinare per distretti socio assistenziali. Voucher sportivi, contributi regionali per famiglie, graduati in base al reddito, per coprire iscrizioni a corsi e attività sportive, così da non escludere nessun giovane per ragioni economiche.
(Francesco Toscano) Ogni ragazzo deve avere diritto a sport, cultura e lavoro dignitoso. Noi proponiamo Microcredito e contributi a fondo perduto per start-up, cooperative e progetti giovanili. Priorità a chi rimette in uso beni confiscati o terreni abbandonati. Ogni provincia avrà almeno una “Casa dei giovani”, il che vuol dire spazi pubblici per musica, arte, coworking, sport e formazione. Fondamentale la Riqualificazione degli impianti sportivi comunali con fondi regionali e provinciali. Contributi alle famiglie a basso reddito per permettere a tutti i ragazzi di praticare sport, musica, teatro. Coinvolgere le associazioni giovanili nella gestione di eventi, festival, progetti sociali e culturali. o Consigli giovanili provinciali con potere consultivo nelle politiche regionali.
(di Pino Nano)